Edwin Avila si difende dopo la positività ad un controllo antidoping riscontrata nei giorni scorsi. Nell’organismo del corridore colombiano della Burgos – BH era stato trovato del boldenone, uno steroide anabolizzante, che, a detta sua, è stato assunto tramite carne contaminata. In un comunicato diramato oggi, Avila si definisce “assolutamente innocente da qualsiasi accusa di doping” e che ha “già avviato tutte le procedure legali e burocratiche per risolverla”, affermando che in Colombia “l’uso del boldenone con il bestiame non è legalmente vietato” citando i precedenti di Juan José Amador e del tennista Robert Farah.
La sua difesa si incentra quindi sull’avere mangiato carne “nelle ore precedenti il controllo antidoping”, cosa di cui ha “prove attendibili”. Di conseguenza, è sicuro di poter dimostrare la propria innocenza “senza alcun dubbio“.
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